ECHO: Suoli sani grazie alla partecipazione dei cittadini
L'iniziativa di Citizen Science "ECHO - Engaging Citizens in soil science: the road to Healthier Soils" mira a migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini dell'UE sulla salute del suolo, coinvolgendoli attivamente nel progetto. Con 16 enti partecipanti provenienti da tutta Europa - 10 importanti università e centri di ricerca, 4 PMI e 2 fondazioni - ECHO valuterà 16.500 siti in diverse regioni climatiche e biogeografiche per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi.
Il suolo è una risorsa vitale, ma spesso trascurata, che costituisce una base indispensabile per la nostra alimentazione e per molti ecosistemi. Eppure, una percentuale crescente di suoli in Europa è in condizioni non salubri, con gravi conseguenze come la perdita di raccolti, l'aumento delle emissioni di gas serra e la riduzione della biodiversità, afferma la responsabile del Centro di Competenza per la Salute delle Piante della Libera Università di Bolzano, prof.ssa Tanja Mimmo.
"Il degrado della salute del suolo è un problema crescente in tutto il mondo, ma anche all'interno dell'Unione Europea non ci sono ancora dati sufficienti sulla salute dei nostri suoli".
È proprio da qui che vuole partire il progetto avviato dalla Libera Università di Bolzano: ECHO mira a coinvolgere cittadini e scienziati di tutta Europa per lavorare insieme alla protezione e alla conservazione dei suoli. Il progetto contribuisce direttamente alla iniziativa strategica Europea missione "A Soil Deal for Europe", che mira entro il 2030 a risanare il 75% dei suoli europei .
ECHO genererà nuovi dati sulla salute dei suoli dell'UE, integrando la mappatura e il monitoraggio del suolo già esistenti negli Stati membri dell'UE, compreso l'Osservatorio del suolo dell'UE (EUSO). Il progetto svilupperà e implementerà 28 iniziative di Citizen Science negli Stati europei, tenendo conto dei diversi usi del suolo, dei tipi di suolo e delle regioni biogeografiche, nonché delle diverse esigenze degli stakeholder. Il progetto mira a coinvolgere i cittadini nella protezione e nel ripristino del suolo, aumentando le loro conoscenze e sviluppando le loro competenza sul tema. Oltre a contribuire attivamente alla raccolta dei dati del progetto, il pubblico sarà incoraggiato a utilizzare il suolo in modo responsabile e a sostenere un cambiamento comportamentale in tutta l'UE.
Un importante veicolo per il progetto partecipativo è il database open access ECHOREPO, con il quale i dati raccolti possono essere messi a disposizione degli scienziati, ma anche di decisori e amministrazioni pubbliche, imprese agricole e altre parti interessate. In questo modo, oltre ai dati esistenti e ad altre iniziative di monitoraggio del suolo, verranno fornite preziose informazioni sullo stato di salute del suolo in diverse regioni, consentendo così di prendere decisioni informate sull'uso e la conservazione del suolo.
"Coinvolgendo attivamente la popolazione nelle attività di progetto, ECHO promuoverà un senso di responsabilità e di appartenenza all'ambiente, incoraggiandola così ad agire per proteggere il suolo",
auspica la professoressa Tanja Mimmo.
Il progetto prevede la partecipazione di 10 università e centri di ricerca europei, oltre che da 4 piccole e medie imprese (Solutopus, Plantpress, Quanta Labs, Ambienta) e 2 fondazioni (Ibercivis, Resoil). Oltre a unibz come capofila, sono coinvolte le seguenti università: Università di Hohenheim, FCIENCIAS.ID, Università di Lisbona, Università di Bologna, The James Hutton Institute, Università della Finlandia orientale, American Farm School (Grecia), Università Stefan Cel Mare Suceava e Università di Extremadura.
Con un budget totale di circa 6 milioni di euro (dei quali 1,2 milioni stanziati ad unibz), ECHO è il più grande progetto di Horizon Europe dal punto di vista finanziario, coordinato dalla Libera Università di Bolzano.
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