Adattamento climatico in agricoltura. A Bolzano la conferenza della rete ERIAFF
La rete informale ERIAFF, European Regions for Innovation in Agriculture, Food and Forestry, è stata fondata dalla Regione Toscana e, dal 2012, l’acronimo indica la cooperazione a livello europeo delle regioni e dei governi locali per l’innovazione nel settore agricolo, forestale e alimentare. Una rete che riunisce 53 regioni e 39 membri osservatori di 18 Stati membri dell’UE, oltre a Ucraina, Gran Bretagna e Norvegia. La Provincia Autonoma di Bolzano ne fa parte fin dal suo avvio. “Lo scambio e la cooperazione a livello internazionale sono estremamente importanti per promuovere la transizione ecologica dell'agricoltura e della silvicoltura. Relativamente alla salute delle piante dobbiamo pensare al contesto globale e garantire lo scambio di conoscenze e informazioni", sottolinea l'assessore provinciale all'agricoltura dell'Alto Adige Arnold Schuler.
Dal 2021, la Libera Università di Bolzano coordina uno dei 10 gruppi di lavoro della rete sull’agroecologia (prof.ssa Tanja Mimmo e Francesca Ricardi di Netro, Research Policy Officer). Strettamente coinvolti nella rete sono gli istituti di ricerca delle singole regioni: nel caso specifico dell’Alto Adige la Libera Università di Bolzano con il suo Centro di Competenza per la Salute delle Piante ma anche il Centro Sperimentale Laimburg ed Eurac Research. “ERIAFF è una piattaforma che ci aiuta a posizionare l’Alto Adige, il Centro di Eccellenza per la Salute delle Piante e la nostra Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari come protagonisti della trasformazione ecologica dell’agricoltura e della silvicoltura e per avviare progetti europei”, afferma Tanja Mimmo, responsabile del Centro di Competenza per la Salute delle Piante.
Un passo importante in questa direzione è l’organizzazione della conferenza annuale ERIAFF di quest’anno da parte del Centro di Competenza e dei suoi partner: il Centro Sperimentale Laimburg ed Eurac Research. Il fitto programma della conferenza prevede l’intervento politico del parlamentare europeo, l’altoatesino Herbert Dorfmann, dei rappresentanti della Commissione europea e degli assessori all’agricoltura delle singole regioni partecipanti, tra cui l’assessore della Provincia Autonoma di Bolzano, Arnold Schuler. Nella sua presentazione, Schuler illustrerà le misure per il futuro dell'agricoltura altoatesina, definite nel piano strategico "Agricoltura 2030" in collaborazione con gli attori a livello locale, e che saranno messe in pratica con il "Piano d'azione 2030". Nelle sessioni e nelle visite individuali verranno discussi temi attuali come i sistemi agricoli e alimentari, le bioregioni, l’agricoltura high-tech e di precisione, le proteine di origine vegetale, l’agroecologia e, naturalmente, sulla base delle più recenti scoperte scientifiche, il cambiamento climatico; verranno inoltre organizzate visite dei laboratori scientifici, di aziende agricole all’avanguardia e prove sul campo. “La missione di ERIAFF coincide con quella di molte aree di ricerca della nostra nuova Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari e del Centro di Competenza per la Salute delle Piante. Se vogliamo trovare soluzioni alle principali sfide che l’agricoltura e la silvicoltura si trovano ad affrontare oggi, abbiamo bisogno di una cooperazione e di un coordinamento interdisciplinari e stretti sia a livello scientifico che politico”, afferma la prof.ssa Tanja Mimmo.
Un approccio che si sta sperimentando in questi giorni non solo alla conferenza annuale di ERIAFF ma anche nel progetto Horizon Europe HuMUS, di cui il Centro di Competenza unibz è partner e che è finanziato nell’ambito della missione UE “A Soil Deal for Europe”. Tale missione sostiene la creazione di 100 living labs (luoghi per esperimenti sul campo) e lighthouses (dall’inglese “fari”, siti per la presentazione di buone pratiche) che guidino la transizione verso suoli sani nelle aree rurali e urbane entro il 2030. Il suolo costituisce il fondamento della vita umana nostre vite. I servizi del suolo sono essenziali per fornire prodotti alimentari attraverso l’agricoltura, l’energia e le materie prime, il sequestro del carbonio, la depurazione dell’acqua, la regolazione delle sostanze nutritive, la tutela della biodiversità e il controllo degli organismi nocivi. “Una gestione dei suoli non fatta, fatta male oppure senza prestare attenzione alla sostenibilità, può significare una loro veloce degradazione. HuMUS è nato grazie al gruppo di lavoro sull’agroecologia dell’ERIAFF e uno degli obiettivi del progetto è proprio quello di facilitare l’attuazione della Mission Soil a livello regionale e locale attraverso un approccio interdisciplinare e transdisciplinare e di creare spazi di dialogo sulla salute del suolo, più che mai necessari anche nel nostro territorio che deve attrezzarsi per fronteggiare i cambiamenti climatici”, conclude la prof.ssa Tanja Mimmo.
zil/19.05.2023