AlmaLaurea: i laureati unibz approdano al mercato del lavoro
Chi si è laureato alla Libera Università di Bolzano ha migliori prospettive di lavoro e più esperienza lavorativa rispetto alla media dei laureati italiani. Lo affermano i risultati dell’ultima rilevazione di AlmaLaurea.
Lo affermano i risultati dell’ultima rilevazione di AlmaLaurea, pubblicati oggi (venerdì 18 giugno). Il consorzio ha anche esplorato il profilo e la situazione occupazionale dei laureati di 76 università italiane per l’anno 2020. Dall’analisi emerge che gli ex studenti unibz sono in vantaggio in termini di competenze linguistiche, esperienze all’estero e stage.
Chi sono i laureati che escono dalle università italiane e quali le loro possibilità sul mercato del lavoro? Questa è la domanda centrale dell’indagine annuale condotta dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea tra i 76 atenei consorziati. Per il 2020, sono stati 291.000 i laureati in tutta Italia interrogati sulle loro esperienze di studio; 824 quelli di unibz. Per quanto riguarda l’esperienza lavorativa, 1053 laureati unibz sono stati intervistati uno e cinque anni dopo la laurea.
Buone possibilità sul mercato del lavoro
Secondo l’indagine di AlmaLaurea, le opportunità di lavoro dei laureati unibz nel 2020 segnato dalla pandemia sono migliorate rispetto all’anno precedente - almeno dal punto di vista del tasso di occupazione. A un anno dalla laurea di primo livello, il tasso di occupazione dei laureati unibz era poco meno dell’80% (74,4% nel 2019) e l’82,7% a un anno dalla laurea magistrale. A livello italiano, invece, il tasso di occupazione è più basso di oltre il 10%: 69,2%.
“In un anno certamente difficile per la società e l’economia, anche il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato”, spiega Iris Tappeiner, responsabile del servizio Tirocini e Placement. Tra i laureati di unibz dal 5,3% all'8,4%; nella media italiana dal 15,2 al 18,8%. Cinque anni dopo la laurea, il tasso di disoccupazione dei laureati unibz è dello zero per cento. “La Libera Università di Bolzano è tradizionalmente molto attiva nel sostegno ai suoi ex-studenti e studentesse in procinto di passare dalle aule universitarie al mondo del lavoro. Li accompagniamo sia individualmente che per mezzo di attività e progetti di gruppo”, sottolinea Tappeiner.
Il 27,5% dei laureati unibz occupati, un anno dopo la laurea, può contare su un contratto di lavoro a tempo indeterminato (dato a livello nazionale: 22,5%). Poco meno del 5,5% è un lavoratore autonomo (a livello nazionale: 12,7%); il 55,3%, invece, ha un rapporto di lavoro atipico, per lo più a tempo determinato (a livello nazionale: 37,8). Con il 36,5%, più di un terzo dei laureati unibz lavora per un datore di lavoro pubblico - molto di più che a livello nazionale (21,6%). Ciò è dovuto principalmente al forte peso della Facoltà di Scienze della Formazione. Questo si riflette anche nei settori in cui i laureati unibz sono impiegati: Il numero uno è il settore dell’istruzione e della ricerca con quasi il 30%, seguito dall’industria (16,1%) e dal commercio (13,3%).
Gli stipendi dei laureati unibz sono anche più alti: nel 2020, erano mediamente di 1.324 euro netti con una laurea di primo livello e 1.697 euro con una magistrale. La media italiana era significativamente più bassa: rispettivamente a 1079 e 1285 euro.
Il sondaggio di AlmaLaurea mostra anche che la maggior parte dei laureati unibz, nel lavoro svolto, beneficia degli studi compiuti: il 50% degli intervistati li ha giudicati utili o molto utili nell’attuale occupazione. Il 48,6% dichiara di utilizzare spesso le competenze acquisite durante gli studi.
Per quanto riguarda il profilo dei laureati unibz, la prima cosa che salta all’occhio è che la maggior parte di loro sono di genere femminile (70,4%, in Italia 58,7%). La percentuale di studenti stranieri in unibz è anche molto più alta del resto delle università italiane: 15,4% contro una media nazionale del 3,9%). La durata media degli studi in unibz è di 3,6 anni, più veloce della media nazionale di 4,2 anni.
Colpisce anche il vantaggio dei laureati unibz in termini di esperienza pratica e soggiorni all’estero durante gli studi. Quasi l’80% dei laureati ha completato un tirocinio durante il periodo di studio (57,6% a livello nazionale). Un terzo dei laureati unibz ha studiato all’estero durante gli studi nell’ateneo altoatesino, per lo più grazie a un programma Erasmus. La media nazionale è solo del 12,5%. E mentre il 42,1% dei laureati in Italia termina l’università senza un’esperienza di tirocinio o altre esperienze lavorative riconosciute come parte degli studi, il dato in unibz è solo del 22%.
L’indagine AlmaLaurea conferma infine l’alto livello di soddisfazione dei laureati unibz: l’88,7% nel complesso valuta positivamente la propria esperienza di studio; in particolare, sono particolarmente alti i valori relativi al rapporto con i docenti e alle infrastrutture (es. le aule). Il 72,6% degli intervistati si iscriverebbe nuovamente all’Università di Bolzano e al corso di laurea che ha completato. “Quest’anno siamo particolarmente soddisfatti di questi risultati, in particolare per quanto riguarda il grado di soddisfazione dei nostri laureati”, commenta il rettore, prof. Paolo Lugli, “ci confermano che, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia di Covid-19, la nostra comunità universitaria è riuscita a mantenere un’alta qualità dell’insegnamento e dei servizi”.