La breve vita di una ragazza sinta
Il romanzo per ragazzi “Ede und Unku” (1931) di Alex Wedding (alias Grete Weiskopf) è stato celeberrimo nella DDR, una lettura obbligata per molte generazioni. Tuttavia, non tutti sanno che Unku non è un personaggio di fantasia, ma il nome sinti di una ragazza realmente vissuta, Erna Lauenburger. Erna/Unku nacque a Berlino nel 1920. A partire dai primi anni ’30, visse con la sua famiglia a Dessau-Roßlau e a Magdeburgo; da qui fu deportata ed uccisa ad Auschwitz. Il film “Was mit Unku geschah” ricostruisce la breve vita di Erna Lauenburger e si basa sugli indizi raccolti nell’ambito di un progetto di ricerca condotto da un gruppo del Centro giovanile alternativo di Dessau, sotto la guida di Jana Müller. La vita di Unku e dei suoi familiari esemplifica il destino dei Sinti e dei Rom durante il periodo nazionalsocialista: molte delle famiglie Sinti che vivevano nella Germania centrale furono vittime del genocidio nazista.
Dopo la proiezione, le questioni sollevate dal film saranno approfondite in una tavola rotonda, cui parteciperanno la regista Jana Müller (Stadtarchiv Dessau-Roßlau), la storica Eve Rosenhaft (Università di Liverpool) e Margitta Steinbach (associazione Menda Yek), moderate dalla prof.ssa Elisabeth Tauber (Università di Bolzano). L’entrata è libera e gratuita.
Le ospiti della serata
Jana Müller, pedagogista sociale, lavora presso l’Archivio civico di Dessau-Roßlau. Dal 1998 è impegnata nell’ambito della cultura della memoria delle vittime del nazionalsocialismo presso il Centro Alternativo Giovanile di Dessau. Tra i molti progetti realizzati in questo ambito, ha all’attivo più di venti produzioni cinematografiche; ha inoltre creato un archivio video in cui sono conservate le testimonianze di più di cento sopravvissuti e sopravvissute ai campi di concentramento e di sterminio.
Eve Rosenhaft, storica, è stata professoressa presso l’Università di Liverpool. È un’esperta di Studi romanì, con particolare riferimento alla storia dei Sinti e dei Rom tedeschi e alle loro esperienze nell’Olocausto. Parallelamente alla ricerca scientifica, è molto impegnata nel lavoro di divulgazione pubblica: in quest’ultimo ambito si colloca la realizzazione di una mostra itinerante sulla persecuzione nazista di Sinti e Rom.
Margitta Steinbach collabora con l’associazione AMCHA, dove supervisiona l’ambito “Sinti e trauma transgenerazionale”. Lei stessa è membro della comunità Sinti e nipote di sopravvissuti ai campi di concentramento di Berlino-Marzahn e Magdeburgo-Holzweg. Insieme ad altri discendenti dei suddetti campi, ha fondato l’associazione Menda Yek, che si occupa delle conseguenze psicosociali dell’Olocausto per i Sinti.
Elisabeth Tauber, antropologa, è professoressa all’Università di Bolzano. È specializzata in Studi romanì, antropologia di genere e ambientale. Ha dedicato molti anni alle ricerche sul nomadismo, il matrimonio e la morte in relazione ai Sinti nel Nord Italia. Si interessa delle pratiche della mendicità e dello scambio di doni, oltre che di ricerca etnografica d'archivio. Più recentemente si sta occupando dello studio etnografico delle praterie alpine semi-naturali.
Appuntamento
Proiezione del Film documentario „Was mit Unku geschah“ di Jana Müller (in lingua tedesca), Filmclub Bolzano, via Dr. Joseph Streiter 8/D, Bolzano
Quando: 22.11.2023, ore 20.00
L’iniziativa fa parte del ciclo di conferenze “Storie di mobilità, marginalità e repressione: tra passato e presente, cinema e arte” ed è organizzata dal Centro di competenza Storia regionale in collaborazione con Geschichte und Region/Storia e regione.